Vuoi assumere un/una colf o un/una badante e non sai da dove cominciare? In questo articolo ti forniamo le informazioni essenziali per l’avvio del rapporto professionale con un lavoratore domestico.
Una volta chiariti i punti più importanti del contratto da sottoscrivere, il CAF UIL ti fornirà assistenza completa e ti seguirà passo passo: dalla redazione del contratto, all’invio della comunicazione all’INPS, all’emissione delle buste paga fino al TFR.
Iniziamo!
Quali sono i primi passi da compiere per assumere una colf o una badante?
La prima cosa da decidere, prima di assumere un/una colf o un/una badante, è se vogliamo registrare un contratto ad ore o di convivenza.
Successivamente, dovremo stabilire il livello nel quale inquadrare il lavoratore. I livelli per colf e badanti sono indicati nel CCNL e sono i seguenti (ultimo aggiornamento ottobre 2020):
CATEGORIA DI INQUADRAMENTO | MANSIONI |
LIVELLO A | – Assistente familiare generico non addetto all’assistenza, sprovvisto di esperienza professionale, che svolge le proprie mansioni a livello esecutivo e sotto il diretto controllo del datore di lavoro. Profili: – Addetto esclusivamente alle pulizie della casa. – Addetto esclusivamente alla lavanderia. – Aiuto di cucina. – Stalliere. – Assistente ad animali domestici. – Addetto innaffiatura ed aree verdi. – Operaio comune. Svolge piccoli interventi di manutenzione e pulizie. Nel caso di svolgimento di più mansioni tra quelle elencate, il livello di inquadramento corretto è il livello B. |
LIVELLO AS | Addetto esclusivamente alla compagnia di persone adulte autosufficienti, senza effettuazione di alcun’altra prestazione di lavoro. |
LIVELLO B | – Assistente familiare che, in possesso della necessaria esperienza, svolge con specifica competenza le proprie mansioni, ancorché a livello esecutivo. Profili: – Collaboratore generico polifunzionale. – Custode di abitazione privata. – Addetto alla stireria. – Cameriere. – Giardiniere. – Operaio qualificato: addetto alla manutenzione con interventi anche complessi. – Autista. – Addetto al riassetto camere e servizio prima colazione anche per gli ospiti del datore. – Addetto a mansioni plurime: pulizie, riassetto casa, addetto cucina, lavanderia e assistente ad animali domestici etc. |
LIVELLO BS | Assistente di persone autosufficienti o bambini (baby sitter), comprese attività di preparazione del vitto e pulizia della casa degli assistiti. |
LIVELLO C | Assistente familiare che, in possesso di specifiche conoscenze di base, sia teoriche che tecniche, relative allo svolgimento dei compiti assegnati, opera con totale autonomia e responsabilità. Profilo: Cuoco. |
LIVELLO CS | Assistente di persone non autosufficienti (non fomato), comprese attività di preparazione del vitto e pulizia della casa degli assistiti. |
LIVELLO D | Assistente familiare che, in possesso dei necessari requisiti professionali, ricopre specifiche posizioni di lavoro caratterizzate da responsabilità, autonomia decisionale e/o coordinamento. Profili: – Amministratore dei beni e del patrimonio di famiglia. – Maggiordomo: mansioni di coordinamento e gestione dell’ambito familiare. – Governante: mansioni di coordinamento attività di lavanderia, di cameriere, di stiro, etc. – Capo cuoco. – Capo giardiniere: mansioni di gestione e coordinamento attività di cura aree verdi e manutenzione. – Istitutore: mansioni di istruzione/educazione dei componenti del nucleo familiare. |
LIVELLO DS | – Assistente (formato) di persone non autosufficienti comprese attività di preparazione del vitto e pulizia della casa degli assistiti. – Direttore di casa: mansioni di coordinamento e gestione relative a tutte le esigenze connesse all’andamento di casa. – Assistente familiare educatore formato per progetti di inserimento nei rapporti sociali di persone con disabilità psichica o con disturbi dell’apprendimento o relazionali. |
Fatto questo, sarà il momento di definire un preventivo di spesa in base alle mansioni assegnate al lavoratore domestico. Gli operatori CAF potranno aiutarvi a stabilire il giusto compenso e, in seguito, a redarre il contratto ed effettuare la registrazione all’INPS.
Si può fare un periodo di prova, prima della comunicazione all’INPS?
No, il periodo di prova deve essere effettuato a seguito della comunicazione di assunzione all’INPS. Il mancato rispetto di questo obbligo può portare a sanzioni amministrative da parte dell’INPS, o a vertenze da parte del lavoratore stesso.
Quali documenti portare al CAF per chiedere assistenza in merito all’assunzione di colf e badanti?
Datore di lavoro
- SPID (in corso di validità) o CNS (tessera sanitaria abilitata)
- Documento d’identità in corso di validità
- Codice fiscale (o tessera sanitaria)
- Numero di telefono e residenza
- accordo economico e distribuzione dell’orario di lavoro (se già stabilito)
Lavoratore
- Documento d’identità in corso di validità
- Codice fiscale (o tessera sanitaria)
- Permesso di soggiorno/carta di soggiorno in corso di validità o documentazione attestante la richiesta di rinnovo (il permesso scaduto e l’assicurata inviata alla questura, per risalire alla data dell’invio)
Che cos’è l’indennità di vitto e alloggio?
Il vitto e l’alloggio sono indennità dovute al lavoratore in particolari casi contrattuali. Il vitto assicura un’alimentazione sana e sufficiente e l’alloggio deve essere idoneo e salvaguardare dignità e riservatezza del lavoratore. È un’indennità che non viene sommata alla paga mensile, ma che viene utilizzata per il calcolo delle ferie, della tredicesima e del TFR, nonché ai fini della determinazione dell’importo del contributo INPS da versare trimestralmente.
Che cos’è la Cassa Colf?
La Cassa Colf è una cassa socio-sanitaria integrativa che fornisce prestazioni assistenziali e servizi a favore dei lavoratori domestici e dei loro datori di lavoro.
Si finanzia attraverso un contributo obbligatorio versato da parte dei datori di lavoro e dei lavoratori che applicano il CCNL, e che per questo risultano automaticamente iscritti alla Cassa.
Il contributo è di 0,06 euro per ogni ora di lavoro: 0,04 euro sono a carico del datore di lavoro e 0,02 euro sono a carico del lavoratore.
Si possono detrarre le spese per colf e badanti?
Sì, il datore di lavoro può dedurre dal reddito i contributi previdenziali pagati per colf e badanti per la quota a lui spettante. Il MAV trimestrale pagato all’INPS comprende anche la quota versata dal lavoratore, che in fase di dichiarazione dei redditi andrà scorporata.
Nel caso di badanti che assistono una persona non autosufficiente, si possono detrarre le spese sostenute fino a un massimo di 2.100 euro (per redditi inferiori ai 40.000 euro), per assistenza a se stessi o a familiari, anche se non a carico.