dal 1° al 6 febbraio 2022
Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci
Un tram che si chiama desiderio
di Tennessee Williams
traduzione di Masolino D’Amico
adattamento Pier Luigi Pizzi
musiche Matteo D’Amico
artigiano della luce Luigi Ascione
regia e scene Pier Luigi Pizzi
La leggenda vuole che fosse proprio su un tram, su cui girovagava da studente, che il giovanissimo Tennessee Williams si facesse l’idea di un dramma che svelava il lato oscuro del sogno americano. Questa storia divenne poi il capolavoro di Williams, un testo amato, odiato, comunque conosciuto in tutto il mondo. Una storia che alzava il velo sulla macchina oppressiva della famiglia, dell’anima ipocrita dei pregiudizi, la feroce stupidità delle paure morali. Omosessualità, sesso, disagio mentale, maschilismo, femminilità maltrattata. Col tempo lo spettacolo è diventato veicolo di altre ragioni sociologiche e ideologiche. Ambientato nella New Orleans degli anni 40, narra la storia di Blanche che dopo che la casa di famiglia è stata pignorata si trasferisce dalla sorella Stella sposata con un uomo rozzo e volgare di origine polacca, Stanley. Blanche è alcolizzata, vedova di un marito omosessuale, e cercherà, fallendo, di ricostruire un rapporto salvifico con Mitch, amico di Stanley. Ma il violento conflitto che si innesca fra lei e Stanley, la porterà alla pazzia, già latente in lei.
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